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– Simon Sais
La spirometria è un importantissimo esame che dovrebbe entrare ad oggi nella routine di un gran numero di pazienti.
È un esame che studia volumi e flussi polmonari.
Qualche cenno storico…
Già il medico e filosofo greco Galeno (quindi si parla nientemeno che del II secolo d.C.) aveva tentato di misurare i volumi respiratori, facendo respirare il paziente all’interno di una vescica animale. Poi nel XVII secolo l’italiano Borelli eseguì nuove misurazioni dei flussi d’aria umani, anche se molto imprecise. Bisogna però aspettare la metà del 1700, grazie al chimico francese Antoine Laurent de Lavoisier, per sentire per la prima volta il termine spirometria, collegato alla respirazione degli animali. La svolta si ha poi con il medico John Hutchinson nel 1800, il quale inventò il primo dispositivo spirometrico nella storia.
Ma perché è così importante?
La spirometria è fondamentale nella diagnosi precoce di patologie ostruttive respiratorie, cioè quelle a carico, appunto, del sistema respiratorio, come asma e BPCO (broncopneumatia cronica ostruttiva).
Dopo la diagnosi di una di queste malattie respiratorie si passa alla terapia, la cui efficacia, naturalmente, è maggiore quanto è precisa la diagnosi. Ed è per questa ragione che la spirometria è consigliata, per i pazienti con diagnosi di malattie respiratorie, anche una volta l’anno.
Spesso non si dà molta importanza a questo esame, eppure, come si richiedono esami annuali di patologie a carico di altri organi (come ipotiroidismo, diabete ecc..), anche quelle dell’apparato respiratorio andrebbero seguite e controllate nel tempo.
Altri cenni interessanti
Il test con lo spirometro è eccezionale anche per il suo rapporto basso costo – massima resa: è in grado di offrire risultati ottimi con costi veramente esigui.
È effettuato da personale esperto: al Centro Catullo se ne occupa il dottor Alessandro Peri, medico chirurgo con un Master in materia, il quale utilizza in prima battuta il test di bronco dilatazione e poi lo spirometro con sistema che tramite magnete rileva il flusso d’aria del paziente, prima a riposo e poi sotto sforzo.
Il test richiede più prove per il controllo della veridicità dei dati e per offrire al paziente diagnosi precoce e terapia precisa.
Dopo diagnosi e terapia è tempo di follow-up: per ogni patologia respiratoria il dottore raccomanderà esami annuali, bimestrali o ogni due anni per poter tenere sotto controllo la malattia respiratoria e intervenire con risultati eccellenti.